La voce gli si strozzo' piano nella gola, un gorgoglio sommesso, un riflusso di bile, un sapore di fango tra i denti gialli e aguzzi.
Un topo squittì dietro un barile, ma Jacob non sollevò neanche una narice, nè uno dei singoli, sensibilissimi baffi si mosse ad annusare l'aria.
Le assi di legno della stiva presero a fondersi col suo pelo irsuto, le sentiva penetrare, strato dopo strato, tra la pelle e le viscere.
Provò a sfuggire a quel lento, inesorabile affondare; gli sembrò di riuscire, per un istante, a issarsi, a guardarsi intorno nel buio. Gli parve, persino, di riuscire a intravedere qualcuno.. lì, appena dietro le orecchie irrigidite.
Un baluginio azzurro, una lunga piuma avorio.. e quel sorriso.
Si, Jacob riconobbe persino il sorriso di quel pazzo di Macab.
Comprese allora che era la fine. Macab lo aveva preceduto di molte vite. Macab era nella pancia di uno di quei boriosi, viscidi Squali dalle branchie Ambrate..
Macab.
Che sacco di pulci rompiscatole e spaccone che era! Un mattacchione. Uno svitato senza coda e senza artigli che vagava per i sette mari alla ricerca.. già, cos'è che diceva sempre di cercare? Ah, si.. La Penna d'Oca del GabbianContrario..
"GabbianStorto"
Ah, si.. vero .. Gabbian Storto.. grazie..
Jacob provò a ricordare la storia di GabbianStorto, ma non gli veniva in mente nulla a parte il nome e la sua Piuma. Scosse il capo, e un qualcosa gli scivolò oltre il naso facendoglielo prudere in modo fastidioso.
Non riusciva a capire cosa fosse, vedeva appena la sommità rosea del proprio naso. Pensò che non sarebbe riuscito a starnutire e che sarebbe rimasto in eterno con quel fastidio al naso, quando di nuovo percepì una presenza al suo fianco.
"E' dunque cotesta l'intenzione tua: di veder marcire le tue membra nella tenebra? Non ti par che le ossa tue nobilmente possan servir l'onore altrove? Orsù, acciocchè ciò non avvenga, dinnanzi a me ridestati e assai celermente seguimi."
Jacob spirò. Sospirò. Respirò.
"Ancor langui laggiù, miserando?"
Jacob abbandonò la testa, socchiuse gli occhi e trattenne il fiato.
"Ridestati e vieni meco, infingardo!"
"E no! No, no e poi ancora un'altra volta no!" Urlò Jacob rizzandonsi sulle tre zampe bianche. "Non puoi rovinarmi sempre tutto, anche la mia morte! Era tutto perfetto, sono stato giorni interi a studiare ogni minimo dettaglio, ogni passo, ogni riflesso.. Persino lo squittio dei topi, la muffa sulle assi, la polvere che si posa in granelli finisssimi sulle mie stanche, distrutte membra! .."
Si fermò un istante a riprendere fiato e poi lanciò un lungo lamento che rimbombò tra le pareti del vecchio mercantile marcio e maleodorante.
"Suvvia, Jacob di Quinquaglia, non lamentar la sorte"
"Macab, giuro che.. che.. Sono felice di vederti, vecchia pelle di bue!"
"Macab, giuro che.. che.. Sono felice di vederti, vecchia pelle di bue!"
I due si strofinarono i nasi, ronfarono e si strusciarono felici di rivedersi ancora.
"Adesso è tempo d'andare, mio buon Jacob. Osserva l'orizzonte immobile e annusa invece la tempesta che s'appressa."
I due erano saliti sul Ponte di Comando, Jacob si volse lento intorno, poi rimase qualche istante immobile a fiutare l'aria salmastra.
"Si, Macab, è uno stato di calma apparente.. "