Io so i cieli che scoppiano in lampi, so le trombele correnti e riflussi: Io so la sera e l'Alba che si esalta nel cielo come colombe a stormo;e qualche volta ho visto quel che l'uomo ha sognato
(Le Batteux Ivre, Rimbaud)
...uno spazio per pubblicare quello che ognuno di noi ha nel cuore, una poesia, una citazione di un film, di un libro, o un detto popolare che sentiamo che ci appartiene... che esprime quello che abbiamo dentro...
52 commenti:
SALVE CIURMA!!!
Questo post cade a "fagiuolo"!!!
Giusto per via di una conversazione avuta ieri con un'amica!...
Ebbene intanto cito l'inizio del primo capitolo di "Flatlandia"
-SULLA NATURA DELLA FLATLANDIA
Chiamo il nostro mondo Flatlandia, non perché sia così che lo chiamiamo noi, ma per renderne più chiara la natura a voi, o lettori beati, che avete la fortuna di abitare nello Spazio.
Immaginate un vasto foglio di carta su cui delle Linee Rette, dei Triangoli, dei Quadrati, dei Pentagoni, degli Esagoni e altre figure geometriche, invece di restar ferme al loro posto, si muovano qua e là, liberamente, sulla superficie o dentro di essa, ma senza potersene sollevare e senza potervisi immergere, come delle ombre, insomma – consistenti, però, e dai contorni luminosi. Così facendo avrete un’idea abbastanza corretta del mio paese e dei miei compatrioti. Ahimè, ancora qualche anno fa avrei detto: "del mio universo", ma ora la mia mente si è aperta a una più alta visione delle cose.
In un paese simile, ve ne sarete già resi conto, è impossibile che possa darsi alcunché di quel che voi chiamate "solido">. Può darsi però che crediate che a noi sia almeno possibile distinguere a prima vista i Triangoli, i Quadrati, e le altre figure che si muovono come ho spiegato. Al contrario, noi non siamo in grado di vedere niente di tutto ciò, perlomeno non in misura tale da poter distinguere una figura da un’altra. Niente è visibile per noi, né può esserlo tranne che delle Linee Rette; e il perché lo dimostrerò subito.
Posate una monetina nel mezzo di uno dei vostri tavolini nello Spazio, e chinatevi a guardarla dall’alto. Essa vi apparirà come un cerchio.
Ma ora, ritraendovi verso il bordo del tavolo, abbassate gradatamente l’occhio (avvicinandovi così sempre più alle condizioni degli abitanti della Flatlandia), e vedrete che la monetina diverrà sempre più ovale; finché da ultimo, quando avrete l’occhio precisamente all’altezza del piano del tavolino (cioè, come se foste un autentico abitante di Flatlandia), la monetina avrà cessato di apparire ovale, e sarà divenuta, per quanto potrete vederla, una linea retta.
Lo stesso accadrebbe se faceste il medesimo esperimento con un Triangolo, un Rettangolo, o una qualsiasi altra figura ritagliata nel cartone. Se la guardaste con l’occhio al livello del piano del tavolino, vedreste che essa cesserebbe di apparirvi come una figura e che diverrebbe identica per l’aspetto ad una linea retta.
...
Edwin A. Abbott
In questo libro letto parecchi anni fa e giusto ieri citato, il reverendo Abbott, racconta:
La vita di un Quadrato, abitante di un ipotetico universo bidimensionale, Flatlandia appunto, popolato da figure geometriche, totalmente piatte, e una società con un rigida gerarchia basata sul numero di lati .
Durante un sogno il Quadrato visita un mondo monodimensionale, costituito da una Linea Retta, e cerca invano, parlando col RE di tale mondo, di fargli capire che l'universo non è tutto lì.
Ma non riesce a convincerlo dell'esistenza della seconda dimensione.
Nonostante tale esperienza onirica, il giorno in cui una Sfera del mondo tridimensionale visita Flatlandia, il Quadrato non riesce a credere alla sua rivelazione dell'esistenza di una terza dimensione, nonostante la Sfera cerchi di darne evidenza attraversando il piano e apparendo al quadrato come un cerchio di dimensioni variabili, fino a ridursi ad un punto e a sparire !
La Sfera conduce allora il Quadrato nel mondo tridimensionale.
E' un'esperienza indimenticabile per il Quadrato, che al ritorno nel suo mondo non ne sopporta più la limitatezza.
Il Quadrato, arricchito da tale esperienza, arriva addirittura ad avanzare congetture di universi a più dimensioni, ma anche in questo caso la Sfera, in un primo momento, rifiuta tale eventualità, salvo ritenerla possibile soltanto alla fine.
*** ****
Questo per me non è soltanto un libro piacevole, divertente ma, estremamente illuminante !
Immagino spesso di essere come quel Quadrato che fermamente convinto ormai nell’esistenza di altri mondi continua a cozzare i suoi spigoli ad ogni sporgenza del suo mondo e dei suoi simili,
ma, continua imperterrito nel cammino convinto che cozza oggi cozza domani se non avanzerà in un mondo superiore quantomeno smusserà i suoi spigoli e …diventerà rotondo? :) :) :P
Vi cito ancora la dedica che il Quadrato narratore antepone al racconto:
***
"Agli Abitanti dello SPAZIO IN GENERALE
E a H.C. IN PARTICOLARE
E’ Dedicata Quest’Opera
Da un Umile Nativo della Flatlandia,
Nella Speranza che,
Come egli fu Iniziato ai Misteri
Delle TRE Dimensioni
Avendone sino allora conosciute
SOLTANTO DUE,
Così anche i Cittadini di quella Regione Celeste
possano aspirare sempre più in alto,
Ai Segreti delle QUATTRO, CINQUE, O ADDIRITTURA
SEI Dimensioni,
In tal modo contribuendo
All’Arricchimento dell’IMMAGINAZIONE
E al possibile Sviluppo
Della MODESTIA, qualità rarissima ed eccellente
Fra Le Razze Superiori Dell’ UMANITÀ SOLIDA."
***
Ciao Ciurma e pr ora Basta!
Cirella
Vi riporto una poesia di Nietzsche di cui mi piace citare un paio di frasi.. ma eccovi la poesia per intero..:
TRA AMICI
1.
E' bello tacere insieme,
Più bello ridere insieme, -
Sotto il lenzuolo di seta del cielo,
Appoggiati al muschio e al faggio
Ridere bene e forte con gli amici
Scoprendo i denti bianchi.
Se ho fatto bene, meglio tacere;
Se ho fatto male - meglio ridere
E fare sempre peggio,
Fare peggio, rider peggio,
Sinchè non scenderemo nella fossa.
Amici!Sì! Così deve andare?
Amen! e arrivederci!
2.
Nessuna scusa! Nessun perdono!
Concedete voi lieti, voi liberi di cuore
A questo libro irragionevole
Orecchio, cuore e asilo!
Credetemi, amici, non a maledizione
Si volse per me la mia irragionevolezza!
Quel che io trovo, quel che io cerco -
E' mai stato in qualche libro?
Onorate in me la corporazione dei matti!
Imparate da questo libro per matti
Come la ragione venga - "alla ragione"!
Allora, amici, così deve andare?
Amen! E arrivederci!
************************
Complimenti Veronik x il post e per le "intenzioni" che ti hanno portata a scriverlo!
A presto ciurmetta!!!
SOGNO E REALTA'
Com'è cieco colui che immagina
e progetta qualcosa
fino ai più realistici dettagli.
e quando non risce a darne conto interamente
con misure superficiali e prove verbali,
crede che la sua idea
e la sua fantasia siano vanità!
Se invece riflettesse con sincerità,
si convincerebbe che la sua idea è reale
tanto quanto l'uccello in volo,
solo che non è ancora cristalizzata;
e capirà che l'idea è un segmento
di conoscenza
ancora ineslicabile in cifre e parole,
poichè troppo alta e troppo vasta
per essere imprigionata
nel momento presente;
ancora troppo profondamente immersa
nello spirituale
per piegarsi al reale.
Kahlil Gibran
"A treasury of Kahlil Gibran"
Se solamente mi toccassi il cuore,
se solamente mettessi la tua bocca sul mio cuore,
la tua bocca sottile, i tuoi denti,
se mettessi la tua lingua come una freccia rossa,
lì dove il mio cuore polveroso martella,
se soffiassi nel mio cuore, vicino al mare,
suonerebbe con rumore scuro,
come acque vacillanti,
come l’autunno in foglie,
come sangue,
con un rumore di fiamme umide che bruciano il cielo,
suonando come sogni o rami o piogge,
o sirene di un porto triste;
se tu soffiassi nel mio cuore, vicino al mare,
come un fantasma bianco,
al bordo della schiuma,
in mezzo al vento,
come un fantasma scatenato, in riva al mare
qualcuno verrebbe forse,
qualcuno verrebbe,
dalle cime delle isole, dal fondo rosso del mare,
qualcuno verrebbe, qualcuno verrebbe.
Barcarola, Pablo Neruda
E raccontano che lui si trasformò in albero e che fu per scelta sua
che si fermò e stava lì a guardare la terra partorire fiori nuovi
Così fu nido per conigli e colibri il vento gl´insegnò i sapori
di resina e di miele selvatico e pioggia lo bagnò
la mia felicità - diceva dentro se stesso -Ecco... ecco... l´ho trovata ora che ora che
sto bene e che ho tutto il tempo
per me non ho più bisogno di nessuno ecco la bellezza della vita che cos´è ma un
giorno passarono di lì due occhi
di fanciulla, due occhi che avevano rubato al cielo un po´
della sua vernice e senti tremar
la sua radice quanto smarrimento d´improvviso dentro se
quello che solo un uomo senza donna
sa che cos´è
e allungo i suoi rami per toccarla
Capi che la felicità non è mai la metà di un infinito ora era insieme luna e sole, sasso e nuvola era insieme riso e pianto o
soltanto era un uomo che cominciava a vivere
ora era il canto che riempiva la sua grande immensa solitudine,
era quella parte vera che ogni favola d´amore racchiude in se per poterci credere!!!
Favola
Io vorrei lasciarvi le suggestioni di una poesia di Dylan Thomas. E' da tempo che non scrivo cose mie. Ma forse è più interessante essere orgoglioso di ciò che si legge piuttosto di quello che si scrive.
Cirus
Il Gobbetto del Parco - Dylan Thomas
" Il gobbetto del parco
un signore solitario
puntellato fra alberi e acqua
dall’apertura del lucchetto
che l’acqua e gli alberi fa entrare
fino alla cupa, a sera,
campagna domenicale,
mangiava pane da un giornale
beveva acqua dalla tazza incatenata
che i bimbi empivano di ghiaia
nella vasca della fontana
dove salpavo la mia barchetta
dormiva la notte in un canile
ma nessuno lo incatenava.
Come gli uccelli mattiniero
come l’acqua sedentario
e Signore chiamavano chi signore
gli scolari perdigiorno
scappando quando li aveva uditi
fuori portata di voce otre il laghetto e i finti scogli
gobbi per burla, ridendo
quando agitava il giornale,
dentro lo zoo chiassoso
del boschetto di salici, sfuggendo
al guardiano del parco col bastone
con cui raccoglieva le foglie
E il vecchio cane sonnacchioso
restava solo tra cigni e balie
mentre i ragazzi tra i salici
lanciavano tigri dagli occhi
a ruggir sugli scogli ed i boschetti
erano blu di marinai
Per tutto il giorno
fino alla campana
una figura perfetta di donna
dalle sue curve ossa creava
alta e diritte come un giovane olmo
che potesse restare la notte
dopo il lucchetto e le catene
tutta la notte nel parco distrutto
dopo le ringhiere
e i cespugli d’arbusti
gli uccelli l’erba gli alberi il laghetto
e i ragazzi innocenti come fragole
avevano seguito il gobbetto
al suo canile nel buio.
Grande Cirus!!
Non poteva mancare la mia Loreena
"Dante's prayer"
When the dark wood fell before me
And all the paths were overgrown
When the priests of pride say there is no other way
I tilled the sorrows of stone
I did not believe because I could not see
Though you came to me in the night
When the dawn seemed forever lost
You showed me your love in the light of the stars
Cast your eyes on the ocean
Cast your soul to the sea
When the dark night seems endless
Please remember me
Then the mountain rose before me
By the deep well of desire
From the fountain of forgiveness
Beyond the ice and fire
Cast your eyes on the ocean
Cast your soul to the sea
When the dark night seems endless
Please remember me
Though we share this humble path, alone
How fragile is the heart
Oh give these clay feet wings to fly
To touch the face of the stars
Breathe life into this feeble heart
Lift this mortal veil of fear
Take these crumbled hopes, etched with tears
We'll rise above these earthly cares
Cast your eyes on the ocean
Cast your soul to the sea
When the dark night seems endless
Please remember me
Please remember me
okok traduco
Quando la selva oscura mi si pose innanzi
E tutti i sentieri erano smarriti
Quando i preti dell'orgoglio dicono che non c'è altra via
Ho patito i dolori della pietra
Io non credevo perché non potevo vedere
Benché tu venisti a me nella notte
Quando l'alba sembrava perduta per sempre
Mi mostrasti il tuo amore nella luce delle stelle
Stendi i tuoi occhi sull'oceano
Stendi la tua anima sul mare
Quando la notte oscura sembra senza fine
Ti prego, ricordati di me
Quindi la montagna si innalzò davanti a me
Dal profondo pozzo del desiderio
Alla fontana del perdono
Oltre il ghiaccio e il fuoco
Stendi i tuoi occhi sull'oceano
Stendi la tua anima sul mare
Quando la notte oscura sembra senza fine
Ti prego, ricordati di me
Sebbene condividiamo questo umile sentiero, soli
Quanto fragile è il cuore
Oh dai a questi piedi di argilla ali per volare
Per toccare il volto delle stelle
Instilla vita in questo debole cuore
Solleva questo mortale velo di paura
Prendi queste speranze crollate, scavate di lacrime
Ci innalzeremo oltre queste preoccupazioni mortali
Stendi i tuoi occhi sull'oceano
Stendi la tua anima sul mare
Quando la notte oscura sembra senza fine
Ti prego, ricordati di me
Ti prego, ricordati di me
nn ho ancora finito
Nuccio conosce la mia passione per la nostra terra, il mio amore per la nostra tanto amata/odiata Sicilia e a volte mi consiglia dei libri che mi riportano alle nostre origini... storie di popoli che si susseguono, laciando il segno del loro passaggio.
Vi consiglio di leggerlo, il titolo è "Il sogno e l'approdo - Racconti di stranieri in Sicilia"
dal racconto di Santo Piazzese
Il viaggio segreto di Niels Bohr a Palermo
"Sai un cosa?" aveva aggiunto Niehls "l'anno scorso, mentre parlavo di fisica con uno dei miei allievi, mi è capitato di citare le così dette "Forze di Majorana"; e nello stesso istante l'ho immaginato davanti a me, come quando era venuto a trovarmi a Copenaghen, scuro e goffo com'era, ma con gli occhi che gli luccicavano, tutti neri. Non hai idea di come il nero possa luccicare [...]. Non ci badi perchè l'hai costantemente sotto gli occhi qui in Sicilia. Qui la luce ha ha una qualità che nn ho mai trovato in nessun altro luogo. E questo è subito evidente a chi scende dalle mie latitudini; ma quello che non manca di stupirmi è che c' pure una qualità speciale nell'oscurità; anche il buio qui ha una personalità unica. Il che avrà una qualche spiegazione scientifica che qualsiasi mediocre fisico sarebbe in grado di individuare in un paio di minuti; anche perchè il buio e la luce sono sono inestricabilmente concatenati. Però, credo che il vero motivo sia nella percezione che abbiamo della luce e delle ombre. La spiegazione è psichica, prima che fisica, dipende da quello che abbiamo dentro le nostre teste"
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Montale...
grazie anonimo delle 10.15
è bellissima, molto molto bella
"La vera amicizia è una pianta che cresce lentamente e deve passare attraverso i traumi delle avversità perché la si possa chiamare tale."
George Washington
geoge washington era un schiavista fin da bambino, che ne poteva sapere lui dell'amicizia e dei traumi.
e vai con le polemiche......
anche noi siamo egoisti e malfattori........ piu' spesso di quanto ammettiamo...eppure di tanto in tanto qualcosa di buono la diciamo.....ma che importa se george washington era uno ......
la frase e' bella.......
hai sempre voglia di puntualizzare....
a che pro?
usa le tue energie per cose costruttive......
con i tuoi commenti non dimostri sensibilita' ...anzi il contrario...
sei solo una persona triste che cerca di mettersi in luce...
cerca di rassegnarti!!!!
ciao
come che importa?? quindi se bin laden dice una bella frase , secondo te non sarebbe di cattivo gusto scriverla??? certo che importa. ma poi tu chi sei? qundo qualcuno scrive in maniera anonima vi lamentate e poi rispondete in mniera altrettanto anonima??
bella la foto qua accato tutti vestiti di un colore. ma in quant siete rimasti di quella foto?
ma che sono tutti sti commenti eliminati raga?? siamo curiosi
Verde e vuoto qui. Calma.
Solo un corvo immobile su un palo.
Due cipressi rigogliano quasi insieme.
Un altro per conto suo
ribadisco....sei triste
eda oggi ti chiamero':
IL POVERO CALIMERO
La fede che intendo io non si può facilmente tradurre in parole.
Si potrebbe all'incirca definirla così: credo che nonostante la palese assurdità, la vita abbia un senso; io mi rassegno a non poter comprendere questo senso supremo con l'intelletto, ma sono pronto a servirlo, dovessi anche per questo sacrificare me stesso.
Percepisco dentro di me la voce di questo senso nei momenti in cui sono realmente vivo e perfettamente sveglio.
Ciò che la vita da me richiede in quei momenti voglio cercare di realizzarlo, anche se è cosa che va contro le mode e le leggi consuete.
Questa fede non si può impartire per comando, né alcuno vi può costringere se stesso: é dato solo viverla.
Herman Hesse (da "Il mio credo")
Lascian cadere il libro, ormai già sanno
che sono i personaggi del libro
(lo saranno di un altro, l’eccelso,
ma ciò ad essi non importa).
Adesso sono Paolo e Francesca,
non due amici che dividono
il sapore di una favola.
Si guardano con incredulo stupore.
Le mani non si toccano.
Hanno scoperto l’unico tesoro;
hanno incontrato l’altro.
Non tradiscono Malatesta
perché il tradimento richiede un terzo
ed esistono solo loro due al mondo.
Sono Paolo e Francesca
ma anche la regina e il suo amante
e tutti gli amanti esistiti
dal tempo di Adamo e la sua Eva
nel prato del Paradiso.
Un libro, un sogno li avverte
che sono forme di un sogno già sognato
nelle terre di Bretagna.
Altro libro farà che gli uomini,
sogni essi pure, li sognino
(J.L.Borges, Inferno, V, 129, in Tutte le opere)
SALVE CIURMA!
All’Anonimo
che inorridisce al pensiero che si possa citare una frase positiva, che sia di Washington, Nelson, Napoleone, Cesare o Bin Laden …
Ricordo che ognuno di loro va visto da fronti diversi e che ognuno di loro ha attraversato le stagioni della vita e non sono certo stati sempre quelli che conosciamo, per diverse ragioni ovviamente … (non li sto giustificando, al contrario trovo ogni più piccolo atto di violenza deplorevole), ma ...
caro Anonimo, bisogna constatare, che compresi noi … non sempre riusciamo ad essere all’altezza delle parole che diciamo, delle citazioni che seguiamo … perché spesso, (se non sempre)
“quello che diciamo è diverso da quello che pensiamo e ancor più diverso da quello che facciamo”.
(non ricordo chi ha detto questa frase :-( ... la vicchiaia :-) ..., mi perdono per stavolta!)
E non necessariamente per subdola cattiveria, è semplicemente questa realtà … la nostra condizione umana … (la verità sta sempre oltre … è stancante cercarla … vero? … si fa prima a criticare ?!? … è più rapido e diretto … :-P
Mi fai pensare ad un’ autore a me molto caro negli anni della mia adolescenza … (e tutt'ora, perchè no?)
******** ******
Geloso della mia scoperta, non muovo, per renderla nota, un sol passo.
Ritroso e schivo, (…) Evito la gente, trascuro le compagnie, respingo gli inviti, mi stranio agli amici. Intorno a me si fa solitudine e silenzio. (…)
Vado alla deriva, solo, sulla superficie di un mare. Ho levato l’ancora, ma non ho una vela. (…)
incomincio a intendere vagamente che vi è un’invisibile mano la quale guida l’inesorabile logica degli eventi. Mi piego sotto la burrasca, risoluto a rialzarmi appena l’occasione lo consenta.
La mia solitudine mi opprime; io maledico il mio destino e lo trovo ingiusto, dimenticando che il mio delitto supera per indegnità quello dei due ladroni.
Da: “ Inferno” di August Strindberg
Cirella
" I TOPI NON AVEVANO NIPOTI "
DA CAOS CALMO DI SANDRO VERONESI
raazi , ma poi gli attori li avete trovati tutti? se serve una mano vengo . continuate cosi, potrete solo che milgliorare
Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa, e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
Paulo Coelho, da “Monte Cinque”
SALVE CIURMA!
SALVE ANONIMI!
Ad Anonimo 2 aprile h. 9.13,
Whau! Adoro i palindromi, tanto che uno dei miei motti preferiti recita:
“SI SEDES NON IS” ,
… che guarda caso rende ancor più l’dea (a mio avviso) della metafora di reversibilità (e irreversibilità) del Veronesi . .. o forse no!
E' veramente particolare quel libro e giusto ora torna come un lampo.
Ehm! Scusate! Per chi avesse perso il filo del discorso (mi sono lasciata un po’ andare, sorry:-))…
Per chi non lo avesse letto CAOS CALMO:
Il protagonista,Pietro Paladini è un uomo, ancora nel fiore degli anni, pienamente realizzato: ha un ottimo lavoro, ha Lara, una donna che lo ama, e Claudia, una figlia di dieci anni.
Ma una mattina d'agosto, proprio mentre sta salvando la vita a una sconosciuta, Lara viene colpita da un aneurisma e muore nel giardino di casa.
Pietro fra fronte al “caos” della tragedia con un’insolita “calma” e sceglie come luogo di rifugio e meditazione una panchina davanti alla scuola della figlia, e per lui comincia l'epoca i analisi e “ risveglio”.
Da quella panchina, scopre a poco a poco il lato oscuro degli altri, colleghi, dei parenti e sconosciuti che invece di dargli consolazione, riversano su di lui le loro angosce e i loro problemi,
ma l’imput scatta principalmente quando Claudia un giorno all’uscita di scuola cita quella frase
“i topi non avevano nipoti” ,
che li per lì lui non comprende ma poi la bambina spiega che a scuola hanno studiato i palindromi, ovvero frasi (o numeri o parole) che si possono leggere anche al contrario …
Ebbene da qui, il protagonista parte verso il concetto di irreversibilità, quale è la morte … per infine, “prepotentemente” arrivare al concetto di reversibilità della vita che con ferma decisione ha il sopravvento sulla morte … insomma!
Anonimo del 2 aprile h.9.13
due parole sovrabbondanti le tue! ;-)
ciao e grazie!
Cirella
...
– I topi non avevano nipoti si legge anche al contrario – aggiunge – Prova…
E io provo, con un sorriso fesso stampato in faccia percorro a ritroso questa frase fantastica:
itopin onaveva non ipot i.
– È vero… – dico.
Mi viene in mente un indovinello palindromo inglese che imparai a Harvard, quando studiavo là: able I was ere saw I Elba. Fui abile finché non vidi l'Elba. Napoleone. Mi colpì, allora, quella frase, perché, oltre a essere palindroma, aveva un significato. Ma i topi non avevano nipoti è molto meglio, proprio perché non ha un significato – eppure, diversamente dall'altra, suona perfettamente naturale.
– Bella – dico – E come mai avete fatto i palindromi?
– La maestra Gloria ci ha spiegato la reversibilità.
– La reversibilità. Mica male. E che vi ha spiegato, la maestra?
– Ci ha spiegato che in matematica ci sono certe operazioni reversibili e certe altre irreversibili.
E poi ci ha spiegato che anche nella vita è lo stesso.
E che è molto meglio fare cose reversibili, se si può scegliere.
– Certo. E vi ha fatto qualche esempio di cose reversibili nella vita?
– No.
– Ma tu ci hai pensato, vero?
Claudia annuisce.
– Hmm Hmm…
– Tipo? Dimmi una cosa reversibile che si fa nella vita.
– Sposarsi.
– Cosa?
– C'è il divorzio, no? La maestra Gloria ci ha detto che sono reversibili tutte le cose dalle quali si può tornare indietro.
Cirella
Si è davvero uomini quando si portano a termine gli impegni presi....
Il significato di un uomo non va ricercato in ciò che egli raggiunge, ma in ciò che vorrebbe raggiungere.
Kahlil Gibran
Paula e Concetta
SALVE CIURMA!
Non so se Anonimo del 2 aprile 9.13, ha citato "Caos Calmo" giusto per il libro o per il film!
Poco fa ho sentito che il film diretto (e ovviamente interpretato) da Nanni Moretti viene dato dalle reti sky.
Non so quando renda la trasposizione del libro al film, ma cmq se avete la possibilità guardatelo!
SC1 = 06 aprile h.21.00
A proposito di trasposizioni da libro a film, mi rivolgo al Marchese: che fine ha fatto "Cecità", organizziamoci per recuperarlo e fare una serata di sano "cineforum" :-) :-) :-P
Cirella
Questo è di Gibran, quanto mi piace!!
Maestro, Maestro dei canti, Maestro delle parole non dette, sette volte sono nato, sette volte sono morto dal tempo della tua visita fugace, dal tempo del tuo effimero venire. E guarda, ora vivo di nuovo a ricordare un giorno e una notte tra le colline, quando ci sollevava la tua marea.
Maestro, Maestro dei canti, Maestro delle parole non dette, i tuoi amici sono ancora con noi: culla e conforto. Forza e vigore ci danno i tuoi nemici.
Tua Madre è con noi; ho contemplato la luce del suo volto nel volto di tutte le madri; il dolce tocco della sua mano dondola culle di bimbi; avvolge sudari, il delicato tocco della sua mano.
E Maria Maddalena è ancora in mezzo a noi. Colei che prima libò l’aceto della vita, e solo tardi ne assaporò il vino.
E Giuda, l’uomo del dolore e delle ambizioni meschine, anche lui percorre la terra, ed anche ora, quando la sua fame non può saziarsi d’altro, dilania la preda di se stesso. E devastandosi, fruga tra le fibre, per trovarsi l’anima.
Ed ecco Giovanni, la cui giovane età amava la bellezza. E canta Giovanni, ma non è ascoltato.
E Simon Pietro, l’impetuoso, colui che ti rinnegò perché per te doveva vivere più a lungo, siede come gli altri intorno al nostro fuoco. Potrebbe rinnegarti ancora, Pietro, prima dell’alba di un altro giorno, eppure per te si farebbe crocifiggere, sentendosi indegno dell’onore della croce.
E Caifa e Anna vivono ancora il loro giorno, giudicando colpevoli e innocenti; dormono sui loro letti di piume, mentre colui che hanno appena giudicato geme sotto i colpi della sferza.
E persino Ponzio Pilato è qui. Ti teme ancora e ancora ti interroga, ma non osa rischiare la sua posizione, non osa sfidare un popolo straniero, e ancora se ne lava le mani. E oggi ancora Gerusalemme gli sostiene il bacile mentre Roma gli reca la brocca. E in esse mille, mille e mille mani invocano un lavacro di purezza.
Maestro, Maestro di poesia, Maestro di parole cantate, Maestro di parole pronunciate, sette volte sono nato, sette volte sono morto; ed ecco ora vivo di nuovo e ti guardo… guerriero tra i guerrieri… poeta dei poeti… Re al di sopra dei re… nudo fino alla cintola tra i compagni di viaggio.
Maestro, Maestro di Luce, i cui occhi guidano le dita annaspanti dei ciechi, sei ancora disprezzato e schernito: Uomo troppo debole e incerto per essere Dio... Dio troppo uomo per essere adorato… Poeta… Cantore… Cuore grande… possa Iddio benedire il tuo nome… e il grembo che ti ha portato… e il seno che ti ha dato il latte. E possa Iddio perdonare noi tutti.
Buona Settimana Santa a tutti
ma non la continuate iu la storia del battelo 3 cheavete iniziato nel ost precedente? almeno finitela ,se no che senso ha avuto? comunque fate voi
si la continuiamo la stoia. tranquillo.
il battello arrivo al porto, attracco', tutti scesero e andarono a mangiare e vissero tutti felici e contenti.
questo e' spiritoso....ah ah ah ah
AUGURO AUGURI DI BUONA PASQUA A TUTTA L'EBBRA CIURMA E ALLE VOSTRE FAMIGLIE BY MAX
GARZIE ...AUGURI ANCHE A TE....
AUGURI CARO, PICCOLO, DOLCE E AFFAMATO D'AFFETTO (POVERO CALIMERO).....
MI RIVOLGO ALL'ANONIMO...PER CHI NN LO SAPESSE
sto blog neanche agli auguri risponde? ma perche' lo state trascurando?
stiamo lavorando.......nn vi lamentate sempre....
all'anonimo delle 12 e 29, che dice di rivolgersi all'anonimo, ma se tu stesso/a sei anonimo/a come mai a dire di rivolgerti all'anonimo. anche tu lo sei no? vi lamentate degi anonimi e quando voi stessi criticate lo fate in maniera anonima. quindi perche' lamentarsi degli anonimi se poi fate la stessa cosa?
nn ho mai lamentato fastidio...il tuo anonimato mi diverte...ti sto studiando......ti faccio contento....parlero' solo con te ....tu sei il povero calimero........dammi un nome...se ti va.....ciao....
non hai mai lamentato fastidio? ma se hai piu vote detto che lo scrivre anonimamente era qualcosa i negativo. lo hai detto piu volte. non hai motivo di parlare solo con me, non scrivo per parlare con te, er cui non ho motivo di dare nomi o ltro. dico solo che tutti voi vi lamentate spesso degli anonimi e poi rispondete anonimamente. tutto qui
GUARDA CHE IO NN HO MAI LAMENTATO NULLA....SEMMAI HO DISSENTITO .....PERO' HO SIMPATIA PER TE...E IO MI RIVOLGERO' SOLO A TE.......PER SEMPRE!!!!!!CIAO CALIMERO!!!!!IL MIO NOME DA OGGI E'....(((((LA TUA MAMMA))))))))
se hai dissentito , vuol dire che non condividi lo scrivere o criticare anonimamente, ma e' quello che hai fatto anche tu. almeno abbiamo capito che sei una ragazza. io non ho simpatia per te
che importanza vuoi che abbia il sesso?
tu mi sembri una persona che necesita di figura materna...
anche con qualche scappellotto di tanto in tanto......ti faro da padre a tempo debito.....cara creaturina sfortunata ...calimero mio....per ora :LA TUA MAMMA....
certo, dici cosi, perche poco fa hai fatto capire chi sei, e ora ti vuoi riprendere.
un piccolo pensiero per le vittime del terremoto.....
anonimi smettetela almeno oggi!!!!!
credo che scrivere su un blog non sia una macanza di rispetto verso chi soffre. comunque e' la vostra collega che fa dell'ironia da un giorno, parlando di affetto materno e altre cose
SIETE TUTTI IPOCRITI. SAPETE SOLO SPARLARE E PUGNALARE ALLE SPALLE NON VALETE UN CICCA SPUTATA. MI VERGOGNO DI VOI.
SIETE TUTTI IPOCRITI. SAPETE SOLO SPARLARE E PUGNALARE ALLE SPALLE NON VALETE UN CICCA SPUTATA. MI VERGOGNO DI VOI.
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