mercoledì 6 febbraio 2013

Taraaaagruuuup... spraaack..


Il tempo si dilatava fagogitando i giorni, che mutarono in stagioni e con esse si tinsero di rosso, poi di giallo, e poi ancora di bianco.
Un altro inverno si frappose fra i marinai e il mare.
Il molo si allungava solitario verso il mare burrascoso, le barche erano state tirate a secca e le vele tirate giù dagli alberi ingombravano intere stanze in attesa di un rattoppo.
 Quel giorno il sole decise di disperdere le nubi che da settimane rovesciavano la loro messe di pioggia sul paese; pallido e freddo rimase a dardeggiare fiaccamente sui campi gelati e persino il vento placò la sua furia, attardandosi adesso amorevole tra le chiome disardone degli alti platani che circondavano il paese.
La piuma rossa sul cappello del Capitano fremette a quel tocco sornione, premonitore non della Primavera ma del protrarsi testardo di quell'inverno uggioso.

L'alta figura dell'uomo si aggirò tra le vie del paese scambiando rade parole con i passanti. Incerto sulla terra ferma quanto in mare temerario e deciso, si lasciò cadere su una panchina lungo il porto. Respirò forte l'odore del mare e i suoi occhi balzarono di onda in onda verso l'orizzonte, lampi d'oro gli illuminavano lo sguardo e un sorriso finalmente rilassò i tratti asciutti del viso.


Il mare vorticò tra le assi del molo e, nel silenzio circostante, sembrò udirsi l'eco di una risata. I due si osservarono lungamente.

"Buongiorno, Capitano!"
L'uomo si riscosse. Al suo fianco il viso tondo di Javier sporco di cioccolata e briciole di pan cake, lo scrutava con interesse.
"Buongiorno Javier" rispose con altrettanta solennità il Capitano, pure non riuscì a trattenere nella voce un'ombra di ironico rammarico. Il bambino sembrò non notare nulla, si sedette di fianco all'uomo da tutti amato e temuto al contempo, e si diede a sbriciolare un tozzo di pane raffermo; completata l'opera si diletto a tirare le briciole in mare.
Poco alla volta affiorarno le bocche voraci dei pesci, veloci afferravano le briciole e sparivano appena sotto la superfie per poi riaffiorare e nascondersi ancora.
"Quando tornerete in mare?"
"In Primavera"
"E cosa fate adesso? cioè, quando non siete sul battello e non siete all'osteria.." il bambino ci pensò un attimo su e poi continuò "..e quando non dormite o mangiate.."
L'uomo si grattò la nuca tenendo alto il cappello con l'altra mano, si accarezzò la corta barba e il suo sguardò si allungò verso i vicoli del porto.
"E quando non sono dal barbiere?" aggiunse sovrappensiero.
"Si, anche quando non siete dal barbiere o quando.."
"Si, Javier, ho capito..sai, è una bella domanda.."
Il Capitano rimase assorto per qualche istante, con lo sguardo di Javier fisso su di lui. Non batteva ciglio, Javier, per timore di far perdere il filo dei pensieri all'uomo. Sapeva quanto fosse importante non interrompere un pensiero che stava venendo al mondo, sapeva che un nonnulla l'avrebbe impaurito e fatto nascondere nei recessi della mente per sempre.

Per questo aveva imparato a rimanere immobile quando un adulto pensava, anche lui in quei momenti si metteva a pensare, pensava le cose più pazzesche del mondo solo che poi non se le ricordava più perchè si distraeva, l'adulto iniziava a parlare e.. taraagruuup.. finito.. il suo pensiero portentoso, mirabolante, avventuroso .. spraaaack .. era bello e introvabile!
"Pausa."
Taraaagruuup..
"Mi prendo una pausa."
Spraaaack.. finito.. il pensiero .. scomparso..
Un filo di bava colò dalla bocca, rimasta anche quella spalancata e immobile, di Javier che lesto ci passò il dorso della mano. La sagoma al cioccolato di un gabbiano gli si disegnò sul mento.
Sorrise, mostrando denti straordinariamente bianchi e perfetti, e senza dire una parola corse via.
L'ombra di un pensiero avventuroso gli aleggiava nello sguardo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Qual è la funzione dell'anonimato? L'anno scorso dissertavo di Bruno Manghi, oggi sono molto cambiato, ciò che ieri sembrava certo e saldo si rivela invece fallace. Non fallico, fallace! Che poi pensate mare. E ripeto MARE. Ed io non riesco a non essere Brigante per l'ordine, ippocampo nero, refrattario alla rivoluzione e se penso che Tano Camurria BottanO non avrebbe usato parole diverse per difendere lo "rgoglio" dei pavesi rispetto a QUELLE CHE HA UTILIZZATO sabato scorso la guida ad Albalonga: "ma io non fumo". Duecento dieci volte in sessanta secondi ho letto negli occhi verdi di questo blog, ma ho visto che era scritto in un alfabeto che nemmeno in un sistema danese di flex security si sarebbe potuto interpretare. Ma allora come fai a innamorarti degli occhi verdi di questo blog? boh! Dovrebbero cambiare questi occhi verdi, dovrebbe sparire la speranza, perché come si può trovare l'amore negli occhi verdi? meglio quelli color cemento di questa città, o fumo come quello di esperia che avvolge le vostre Menti! Verdi, ma cosa pensiamo quando pensiamo al verde, a questo Blog o all'uscita di sicurezza? O ai nostri baffi invecchiati dalla muffa, nidi per stormi di uccelli vegani? Tomeson 210, so che voi capirete cosa intendo, perché qui mi sento a casa con voi nel verde dipinto di bu. Bu? Abibì Abibì!

P.S. Se potete dite al tenente Pasculli che sono arrivate le pizze. Ah Se lui fosse ancora con noi, ma dal basso e dall'alto il grido del colore sveste del suo accappatoio il buon Bonghi, che in realtà si chiamava manghi, ma comunque poi ci mangi.

Abibì a tutti!

L'unico vero Anonimo (G.L.)(I.O.)(R.S.)(G.I.)(IO)

Il grande gatsby ha detto...

Giorni,mesi, anni che non passavo da qui. Queato luogo che è stato l'inizio di molte cose; di sogni, di amori, di amicizie,di esperienze... di vittorie e di sconfitte, ma è stato soprattutto casa per molti.
Casa perché dentro c'è una famiglia che anche ae a volte non si va d'accordo nulla cambia e nulla sposta.
Ricordo come fosse ieri la trepidazione quotidiana di controllare xhi o cosa avesse scritto sul blog... gia "blog" parola nuova allora, quasi obsoleta adesso...
Ma mai obsoleti i ricordi,i sacrifici, le risate e le lacrime condivise.
Questa è famiglia,queato è stato per me... non importa il tempo o lo spazio condiviso adesso, sappiamo d'avere una casa che insieme abbiamo creato.
Ognuno a suo modo,ognuno col proprio talento... ognuno con se stesso quando contava esserci...
Tra 10 o 20 anni sarwmo sempre noi,quelli del battello, quelli che presero il sogno di UNO e lo fecero loro...
Per mille motivi grazie ,per mille anni vivi.
Chissà, magari ci vorranno mesi prima che qualcuno legga,ma in fondo non importa,è bello il silenzio nel mare,è bello sapere di esserci sempre.
Vi voglio bene
The great gatsby

Francesca T. ha detto...

Ci torno spesso fra queste pagine, eppure mi era sfuggito il tuo commento... Si, è la nostra casa questa.. Il porto sicuro dove le parole ancora hanno senso e ne hanno sempre di nuovi, talvolta malinconiche talvolta possenti ci spronano.. Altre ci fanno sorridere.. E torniamo, come onde alla spiaggia, torniamo qui..infinito abbraccio che ci terrà sempre uniti fra noi, a lui.. presenti seppur intangibili..

Nel Periodo Natalizio in quale avventurà si imbarcherà il Battello?

SI RIPARTEEEEE!!!!!


ilbattelloebbro


Si continua a veleggiare...

A tutti i marinai dell'Ebbra Ciurma e agli altri naviganti!
Ci vediamo domani 29/09/09 alle ore 21 al parco robinson..nn mancate!!!!!

Che saggio sarà???

La strega comanda Opuscolo Opuscolo..

In che giorno il Battello raggiungerà il Teatro in Fondo al Mare?

Pubblicare o non pubblicare: questo è il problema

Proviamo a lanciare un sondaggio: cosa vi piacerebbe che la compagnia del battello mettesse in scena tra le seguenti opzioni?